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Ordine degli Avvocati di Alessandria

Gratuito Patrocinio

Il  patrocinio a spese dello Stato garantisce il diritto costituzionale di difesa.

 

I cittadini non abbienti (in possesso di determinati requisiti di reddito minimo) possono usufruire dell’istituto del gratuito patrocinio per essere rappresentati in giudizio (sia per agire che per difendersi), e dunque di poter nominare e farsi assistere da un avvocato, a spese dello Stato, senza farsi carico delle spese processuali.

 

Il Patrocinio a spese dello Stato è consentito per la sola difesa processuale, non è autorizzato per l’assistenza extragiudiziale (es. consulenze e attività legali prima del giudizio).

Box di approfondimento

La norma di riferimento per l’istituto del gratuito patrocinio è l’art. 24 c.3 della Costituzione. Essa stabilisce il diritto di soggetti economicamente deboli alla difesa tecnica nel processo da parte di un esperto.

Tale diritto è previsto anche nella Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo (CEDU) che all’art. 6 c. 3 lett. C, dispone che «ogni accusato ha diritto difendersi da sé o avere l’assistenza di un difensore di propria scelta e, se non ha i mezzi per ricompensare un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d’ufficio quando lo esigano gli interessi della giustizia».

 

Gratuito patrocinio e tipologie di giudizio

È possibile fare ricorso al patrocinio a spese dello Stato nei:

  • Processi civili e amministrativi


Nei giudizi civili e amministrativi la persona non abbiente può richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato.

Se tuttavia perde la causa, l’assistito non può utilizzare il beneficio per proporre impugnazione o per pagare le spese all’altra parte risultata vittoriosa. 

Infatti, gli oneri e le spese coperte dal beneficio del gratuito patrocinio sono solo quelli dovuti al difensore della parte ammessa, spese che vengono anticipate dallo Stato.

Il beneficio di ammissione al gratuito patrocinio in ambito civile è escluso:

  • nelle cause per cessione di crediti e ragioni altrui
  • per soggetti già condannati con sentenza definitiva per reati

 

  • Processi contabili
  • Processi tributari
  • Processi penali


Nei giudizi penali l’ammissione al patrocinio a spese dello stato può essere richiesta in ogni stato e grado del processo. 

È tuttavia necessario presentare in modo autonomo la richiesta di ammissione.

Il beneficio di ammissione al gratuito patrocinio in ambito penale è escluso:

  • nei procedimenti penali per reati di evasione di imposte
  • se il richiedente è assistito da più di un difensore
  • per i condannati con sentenza definitiva per reati di associazione mafiosa o connessi al traffico di stupefacenti e tabacchi

 

  • Procedure di volontaria giurisdizione (separazioni consensuali, divorzi congiunti…)

 

Criteri di ammissione al patrocinio a spese dello Stato

L’ammissione al gratuito patrocinio è subordinata alla propria condizione reddituale. 

Possono pertanto essere ammessi all’istituto coloro che sono titolari di un reddito annuo imponibile – stando all’ultima dichiarazione dei redditi – non superiore a euro 11.746,68*.

 

Se l’interessato convive con il coniuge, l’unito civilmente o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l’istante.

 

*Riferimento: decreto Ministero di Giustizia 23.07.2020 pubblicato sulla G.U. n. 24 del 30.01.2021

I limiti di reddito sono stabiliti dal legislatore e vengono adeguati ogni due anni in base all’indice ISTAT utilizzato per le rivalutazioni monetarie; l’adeguamento è stabilito generalmente con apposito decreto legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

 

Chi può richiedere l’ammissione 

Possono richiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato:

  • i cittadini italiani
  • gli stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al momento del sorgere del rapporto o del fatto oggetto del processo da instaurare
  • gli apolidi
  • gli enti o associazioni che non perseguono fini di lucro e non esercitano attività economica

 

Domanda di ammissione: chi può sottoscriverla e dove, come e quando presentarla

La domanda di ammissione può essere sottoscritta esclusivamente e personalmente dall’interessato a pena di inammissibilità. Non è ammessa la richiesta in forma orale, nemmeno in udienza.

 

Dove

La domanda dovrà essere presentata personalmente dall’interessato (oppure inviata mezzo raccomandata postale) – con allegata fotocopia di un documento di identità valido -:

 

» nei giudizi civili:

presso la Segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, competente rispetto al:

 

  • luogo dove ha sede il magistrato davanti al quale è in corso il processo;
  • luogo dove ha sede il magistrato competente a conoscere del merito, se il processo non è ancora in corso;
  • luogo dove ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento impugnato per i ricorsi in Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti.

 

» nei giudizi penali:

o direttamente dalla parte in udienza o presso l’Ufficio del magistrato davanti al quale pende il processo, e quindi la domanda di ammissione al patrocinio a spese dello Stato si presenta:

 

  • alla cancelleria del G.I.P., se il procedimento è nella fase delle indagini preliminari;
  • alla cancelleria del Giudice che procede, se il procedimento è nella fase successiva;
  • alla cancelleria del Giudice che ha emesso il provvedimento impugnato, se il procedimento è davanti alla Corte di Cassazione;
  • al direttore del carcere, se l’interessato è detenuto o all’ufficiale di polizia giudiziaria, quando l’interessato è in detenzione domiciliare o in luogo di cura;

 

 » nel giudizio amministrativo:

la domanda va presentata al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.)

 

Lo stesso avvocato difensore può presentare la domanda telematicamente, occupandosi di dover autenticare la firma di chi sottoscrive la domanda.

 

Nota: Il richiedente ha diritto di presentare la propria istanza e di essere ammesso in via provvisoria al patrocinio a spese dello Stato anche senza inizialmente indicare un legale.

 

Come

La domanda, sottoscritta dall’interessato, va presentata in carta semplice e deve indicare:

  • la richiesta di ammissione al patrocinio
  • le generalità anagrafiche e codice fiscale del richiedente e dei componenti il suo nucleo familiare
  • l’attestazione dei redditi percepiti l’anno precedente alla domanda (autocertificazione)
  • l’impegno a comunicare le eventuali variazioni di reddito rilevanti ai fini dell’ammissione al beneficio

 

Nota: la mancanza di uno solo di questi elementi rende la domanda inammissibile.

 

Il modulo per la domanda è disponibile presso la Segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati oppure qui.  

 

Quando

La domanda deve sempre essere presentata a procedimento in corso e gli effetti decorrono dalla presentazione. Non è consentito chiedere il beneficio dopo la conclusione del processo.

 

In quanto tempo viene decisa l’ammissione

 

Nei processi civili, il Consiglio dell’Ordine, una volta depositata la domanda di ammissione da parte del richiedente:

  • valuta la fondatezza delle pretese da far valere e se ricorrono le condizioni per l’ammissibilità,
  • emette entro 10 giorni uno dei seguenti provvedimenti: accoglimento della domanda, non ammissibilità della domanda, rigetto della domanda
  • trasmette copia del provvedimento all’interessato, al giudice competente e all’Ufficio delle Entrate, per la verifica dei redditi dichiarati.

 

Se il Consiglio dell’Ordine respinge o dichiara inammissibile l’istanza, questa può essere proposta al magistrato competente per il giudizio che decide con decreto.

 

Nei processi penali il termine per la decisione deve tenere conto anche delle risultanze del casellario giudiziale. In ogni caso la decisione dovrà essere presa entro dieci giorni dalla presentazione dell’istanza.

 

Cosa fare dopo il provvedimento di ammissione

L’interessato ammesso al gratuito patrocinio può nominare un difensore, scegliendo il nominativo dall’Elenco degli Avvocati abilitati alle difese per il patrocinio a spese dello Stato. 

 

Avvocati abilitati al gratuito patrocinio

Segue un elenco consultabile degli Avvocati dell’Ordine degli Avvocati di Alessandria abilitati al gratuito patrocinio.

 

Cosa fare se la domanda non viene accolta

 

Nel processo civile, qualora la domanda non venga accolta, l’interessato può proporre la richiesta di ammissione al giudice competente per il giudizio, che decide con decreto.

 

Nel processo penale, contro il provvedimento di rigetto, l’interessato può presentare ricorso al presidente del Tribunale o della Corte di Appello entro 20 giorni dal momento in cui ne è venuto a conoscenza. Il ricorso è notificato all’Ufficio delle Entrate.

 

Quante volte è possibile richiedere il Gratuito Patrocinio?

 

Non vi è un limite al numero di volte in cui un cittadino può usufruire di questo istituto, purché ogni volta siano rispettati tutti i requisiti per l’ammissione.

 

Cosa succede se si è stati ammessi, ma le proprie condizioni di reddito sono cambiate?

 

Nel tempo la propria situazione reddituale può cambiare rispetto a quando si è stati ammessi al gratuito patrocinio.

 

In caso il reddito superi il limite consentito per l’ammissione – è questo il caso di una persona disoccupata che trova lavoro, ad esempio – il richiedente deve comunicare la variazione di reddito, perdendo così il diritto ad usufruire del gratuito patrocinio.

 

In caso di condizioni economiche mutate sfavorevolmente – ad esempio dovute alla perdita di lavoro – la persona interessata ha facoltà di fare domanda di ammissione al gratuito patrocinio in qualunque fase del processo.